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La psicologa col cactus

Più guardo questa piantina più mi ricorda quanto siamo simili.

Ha bisogno di acqua ogni tanto, senza mai esagerare. Rischierebbe di soffrire se le dessi una quantità superiore alle sue necessità. Possiede una grande risorsa: il suo corpo le permette di trattenere acqua e questo mi salva quando sono un po’ sbadata e mi dimentico di prendermi cura di lei. Certo, anche la sua pazienza ha un limite. Non posso di certo contare solo sulle sua capacità per fronteggiare le mie dimenticanze!

Ama essere riscaldata dal calore del sole. Quando i raggi la colpiscono su un solo lato mi fa notare che anche le zone meno esposte devono poter ricevere nutrimento solare: non solo una parte, ma l’intero corpo deve star bene!
Predilige il sole e stare all’aria aperta, ma a volte devo spostarla dalla sua zona abituale: quando in giardino, quando sul tavolo in casa, quando a casa di amici se mi sposto per lunghi periodi. Si adatta ai differenti ambienti in cui la posiziono!
Qualche giorno di pioggia, vento, freddo non la distrugge: resiste coraggiosamente anche se qualche spina può soffrire un po’ . Una volta messa al riparo c’è solo da attendere il momento della sua ripresa.

Passato un po’ di tempo dall’acquisto l’ho travasata: il vaso che la conteneva era piccolo per le sue dimensioni e si sarebbe sentita un po’ stretta. Ho cercato di prepararle un ambiente che potesse piacerle con un terriccio adatto alla sua crescita: è importante percepire sicuro e piacevole l’ambiente in cui si vogliono mettere radici. Così è diventata grande, trasportando con sé le radici in cui è nata per diventare una bellissima pianta adulta!

Ho notato che ci sono momenti in cui sta male: non è lucente come sempre e noto della polvere che si deposita sul suo corpo. Deve essere un bel peso da sopportare.
Vorrei aiutarla ad alleggerirsi ma appena mi avvicino le sue spine mi pungono quasi a rifiutare la mia presenza.
Mi risulta difficile aiutarla se lei ce la mette tutta per non farsi aiutare! Pian piano ho imparato a destreggiarmi nel suo corpo spigoloso e ho trovato i giusti angolini in cui posso passarle un piccolissimo panno. Ce l’abbiamo fatta: io non temo più le sue spine e lei si lascia togliere la polvere con piacere.

 

Piantina grassa, siamo molto simili.
Per crescere necessiti di qualcuno che possa darti il giusto nutrimento e le necessarie attenzioni.
Né troppo vicini né troppo lontani.
Con le tue radici, che ti porterai dietro tutta la vita. Ma pronta a cambiare vaso per diventare adulta.
Le tue risorse interne a cui aggrapparti quando vivi delle avversità o quando altri non sembrano disponibili a darti il loro amore.
Spigolosa e pungente, le spine proteggono il tuo dolore dalle persone che hai intorno.
E come noi umani anche tu, spesso, non ti accorgi che le preoccupazioni si stanno accumulando e accumulando sul tuo corpo, e farti carico di quel peso sta oscurando sempre di più la tua luce.

Non pensi che abbiamo molto in comune?! 🙂

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